Era il maggio del 1922 quando nonno Alessandro decise che il suo destino ed inconsapevolmente anche quello della sua famiglia sarebbe stato, da lì in poi, indissolubilmente legato alle rose. Questi magici fiori ed il loro imprevedibile profumo lo avevano affascinato sin dall’adolescenza ed appena ne ebbe la possibilità cominciò a dedicarsi ad essi, prima solo come hobby e subitamente dopo come lavoro, occupandosi della custodia e della manutenzione nel parco del castello di Gaglianico insieme al figlio Roberto sin dal 1948. Tra tutti i castelli del biellese, quello di Gaglianico è certamente il più interessante ed il meglio conservato. È stato più volte oggetto di studio sia dal punto di vista storico, che da quello architettonico. Il parco circostante fu completamento rifatto fra il 1933 ed il 1935, ma non fu possibile ricostruirlo sul progetto originario del disegnatore francese André Le Nôtre. Venne quindi riprogettato dall’architetto Luigi Daneri come un caratteristico giardino all’italiana. Ai tempi erano 140.000 metri quadri di parco comprendenti una serra in vetro, dove venivano coltivate piante fiorite e da appartamento. Ma il compito principale e più importante era quello di curare le prime rose che abbellivano i giardini del maniero: rose antiche, ibridi di Tea e rampicanti di varie tipologie. Erano i suoi gioielli, come amava definirle Alessandro, vista la rara bellezza in un contesto così preziosamente storico. Il tempo passa e al figlio Roberto, ormai, quel compito era diventato troppo stretto. Lui voleva creare, sperimentare e sentirsi parte di quella natura che egli stesso preservava con tanta passione. Arriviamo così nel 1964 e i tempi sono ormai maturi per fondare la sua prima azienda in Candelo, trattando roseti di tutti generi. Fra le tante attività di quegli anni egli si dedica alla progettazione ed alla creazione di giardini e si occupa prevalentemente della coltivazione di rose per reciso servendo i negozi di fiori del circondario. Con il passare del tempo e la cresciuta esperienza nel settore, a metà degli anni ‘70 inizia a dedicarsi all’ibridazione ottenendo così le sue prime varietà di rose che sono a tutt’oggi presenti nel catalogo. I primi apprezzati successi furono Aurora, Carezza, Nikita e poi, a seguire, Rugiada, Preludio, Rouge et Noire ed Alice. Visti i successi, l’azienda aveva bisogno di forze nuove ed a quel punto subentrarono anche i due figli, Rosa e Alessandro, contagiati da quella stessa passione con la quale il nonno aveva cominciato più di cinquanta anni prima. Nell’ultimo periodo, grazie all’avvento della tecnologia, i nostri vivai si sono ampliati e potenziati. Con la costruzione di nuovi tunnel è arrivata anche la completa meccanizzazione dei processi produttivi grazie all’ausilio di invasatrici, trattori, macchinari per la disinfestazione e l’irrigazione. Un tema molto importante che abbiamo voluto affrontare è stato quello dell’impatto ambientale per salvaguardare l'ecosistema durante le fasi di disinfezione nei campi, utilizzando quindi prodotti ecocompatibili atti a preservare il normale processo biologico nelle coltivazioni. La rosa per noi deve rappresentare non solo il bello, ma soprattutto la delicatezza per la quale la natura che ci circonda debba essere sempre rispettata ed amata, finanche nella quotidianità del nostro lavoro. Oltre alle nostre personali creazioni, l’azienda è licenziataria di alcuni marchi come ad esempio la Meilland, Tantau, David Austin e Barni, producendo sul brevetto originale i rosai di diverse specie, dalle floribunde agli ibridi di Tea, dai rampicanti alle coprisuolo e quelle ad alberello. Il trattamento dei rosai può essere a radice nuda o in vaso. Tutta la merce viene venduta all’ingrosso, spedita e consegnata tramite i nostri mezzi di trasporto in ogni regione d’Italia. Questa era solo una breve introduzione delle nostre attività che riescono incredibilmente a creare la sinergia tra produzione ed amore per le rose. Speriamo di aver trasmesso questa passione, oltre a Voi, anche alle nostre nuove generazioni che ci succederanno, Andrea, Alice e Davide, in modo che possano nel prossimo futuro portare avanti questo lavoro con lo stesso sentimento, sacrificio ed impegno di chi li ha preceduti. "Perché la rosa non è soltanto un fiore… è anche magia."
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